Il Kumite

■ IL KUMITE
Il Kumite è il combattimento del Karate. La condizione fondamentale, sotto l’aspetto della sicurezza, è l’osservanza della regole che impongono un rigoroso controllo delle azioni di attacco e di difesa, con una interazione motoria oppositiva tra i contendenti. Durante l’incontro sono consentite tecniche di calcio e di pugno al volto e al torace e proiezioni con “chiusura” finale della tecnica sull’avversario. Non è consentito affondare i colpi e sono vietati quelli che causano ferite o danno all’avversario.
I punteggi sono i seguenti:
• Ippon (tre punti): a) per calci Jodan (letteralmente livello alto) al volto, alla testa e al collo; b) per le tecniche valide portate dopo aver proiettato, spazzato o fatto cadere l’avversario sul tappeto;
• Waza-ari (due punti) per calci Chudan (letteralmente livello medio) dalla cintura al collo;
• Yuko (un punto) per ogni tsuki ad una delle sette zone-bersaglio  e per ogni uchi in una delle sette zone-bersaglio.
I punti vengono assegnati quando sono rispettati i seguenti criteri: buona forma, atteggiamento sportivo, applicazione vigorosa (potenza), consapevolezza (zanshing), corretta scelta di tempo (timing) e distanza corretta.
Un combattimento di kumite maschile dura tre minuti per le classi Juniores e Seniores, due minuti per la classe Cadetti e un minuto e trenta per la classe Esordienti; quello femminile due per le classi Cadette, Juniores, tre per le  Seniores, un minuto e trenta per la classe Esordienti.
Viene dichiarato vincitore l’atleta che riporta un vantaggio di otto punti o che si trova in vantaggio al termine dell’incontro. In caso di parità vince l’atleta che a ottenuto il primo punto tecnico.